La filosofia di pensiero utilizzata è quella di Maria Fux: vengono ascoltati il gesto, la postura e l’immobilità dell’ospite per andare a stimolare quelle parti dimenticate del corpo che, messe in movimento secondo il protocollo indicato, possono generare un cambiamento ed una miglioria nel benessere psicofisico della persona.
L’attività fisica adattata come enunciato nel piano di indirizzo per la riabilitazione a cura del Ministero della Salute è un’attività di mantenimento e prevenzione, finalizzata a facilitare l’acquisizione di stili di vita utili a mantenere la migliore autonomia e qualità possibile. La stessa ha un duplice ruolo svolto nel combattere l’ipomobilità e favorire la socializzazione, appare come un valido presidio in grado di creare un circolo virtuoso, tale attività viene svolta in palestra, in piscina, all’aria aperta.
Il metodo si approccia alla comunicazione in modo alternativo e aumentativo, attraverso l’uso di immagini e simboli. Si considera C. A. A. tutto ciò che aiuta chi non può parlare e comunicare, cercando di ridurre, contenere, compensare la disabilità temporanea o permanente di persone che presentano un grave disturbo della comunicazione sia sul versante espressivo sia sul versante ricettivo attraverso il potenziamento delle abilità presenti, e l’uso di modalità speciali come strumenti, tecniche, ausili e partner comunicativi.